La via della salvezza. Dopo tanti anni dalla terapia radiante l'insufficienza respiratoria ha compromesso il cuore. Un cuore che era sempre stato sano ed efficiente, un cuore dalle grandi e forti emozioni, un cuore pieno d'amore. Per la vita, per la famiglia, per il lavoro, per la natura. Ed è alla bellezza della natura che lei si è sempre affidata, alla straripante bellezza di una natura matrigna oltre che bella oltre ogni immaginazione. Deve continuare ad affidarsi alla natura ossimoro, contraddittoria, brutale e struggente che le ha imposto la malattia, ma che lei ha sempre voluto vivere pienamente, nella sua interezza, nei tesori di bellezza che è sempre stata capace di donare, quei tesori che lei ha sempre sentito suoi come la malattia con cui la natura matrigna aveva cercato e continuava a cercare di piegarla. Se la sua mente è stata coinvolta nel dolore del corpo, adesso il corpo è ripiegato su se stesso, ma uno scatto d'orgoglio può cambiare le cose, la stessa ambivalenza della natura può salvarla , se lei riuscirà di nuovo ad appagarsi della struggente bellezza della natura che non è mai soltanto matrigna. Dipingere, rintracciare di nuovo le dissolvenze, le nebbioline che sfumano i particolari, scoprendo il fiabesco che ci circonda, che c'è dietro ad ogni cosa, questa e solo questa per il momento è la via della salvezza. Lo è per me