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3 magici secondi

Provo a raccontare la straordinaria e commovente bellezza di tre secondi di vita.

Quei tre secondi sono a me cari, la tenerezza di quell'attimo vissuto, racchiude in se la struggente commozione di un "incontro" che per chi legge può sembrare doloroso. E cosi forse è stato anche per me, ma per un istante, un solo istante, perché grazie a quel momento le voci di due anime si sono per comprese, riconosciute e per un attimo parlate.
Dal suo mondo speciale improvvisamente è tornato mio suocero, mi ha "guardata"… a ripensarci mi commuovo ancora e sorrido. 

Emilio, mio suocero, è sempre stata una persona pudica e il momento più complicato e faticoso era il rito della doccia. Era interminabili minuti quelli, perché cercare di mantenere il più possibile la sua autonomia e rispettare i suoi tempi ha comportato anche una buona dose di pazienza, di tempo, di energie, non sempre con esito positivo.

Bene, un giorno c’eravamo io e lui nella stanza da bagno, dopo venti minuti buoni a cercare di coordinare il rito della “svestizione” con esito non proprio soddisfacente, io decido e scelgo di procedere con un po' più di energia per arrivare all'obbiettivo: condurlo all'interno del box doccia.

Ecco all'improvviso, come per magia, Emilio riappare dal suo mondo speciale e sincronizzandosi col mio si gira, mi guarda e con gli occhi lucidi nel nostro tipico dialetto mi dice: “Ah, sùn propria dvintè un pòver òm” – traducendo – “Sono proprio diventato un povero uomo!”.

Ed anche i miei occhi si riempiono di lacrime ed anche il mio cuore si rattrista, lo abbraccio e gli dico che mi dispiace, gli dico che gli voglio bene, e i tre secondi sono ormai trascorsi e dopo quei tre magici secondi Emilio ritorna da dove era venuto, ritorna nel suo mondo diverso dal mio a pensare ed immaginare cose sue che io non sempre comprendo.

Non c'era rabbia nei suoi occhi, non c'era rimprovero, solo l'essenza profonda della sua anima che in quei tre secondi si è resa visibile alla mia.

Ecco, grazie ai quei secondi, le nostre anime si sono parlate e si sono comprese.

Grazie Emmi